Il XIX Secolo: dall’impero all’impressionismo
Verso la fine del XVIII secolo, il gusto neoclassico impone materiali nuovi, come marmi rari, tartaruga e riporti in bronzo dorato, nonché linee severe ispirate all’arredamento dell’epoca.
Con l’800 la cornice continua a trarre le sue caratteristiche dal mobile; il gusto impero con i suoi motivi decorativi ricorrenti ( palmette, rosette, corone e ghirlande) passa dalla consolle alla cornice che torna ad essere liscia, per essere riproposta intagliata nella seconda metà dell’800, epoca che vedrà un revival di vari stili del passato e il diffondersi di bizzarrie decorative.
Adeguandosi ai modi di quell’eclettismo che dominò le arti minori tra il terzo ed il nono decennio dell’800, la cornice esemplifica il rapporto sobrio ma vivace della parte più sensibile della borghesia con gli ideali artistici dell’Italia risorgimentale. Da un lato l’estrema eleganza e l’alleggerimento della struttura in senso moderno; dall’altro un continuo richiamo ai motivi decorativi della tradizione classica ( le conchiglie), rinascimentale ( la battuta a piccole foglie) e seicentesca ( il fondo a retino e la modulazione del bordo della fascia). Nascono quindi cornici tipiche dell’epoca facilmente riconoscibili quali la guantiera, la garibaldina e la francesina.
La cornice a guantiera o a vassoio è realizzata in legno dorato a guazzo o argentato con finitura a mecca, ha gli angoli sagomati ed addolciti da linee curve ed il fondo è generalmente intagliato a reticolo.
La cornice garibaldina ha una forma inconfondibile: angoli stondati e più larghi delle fasce, è realizzata in legno dorato e bulinato a semplici motivi lineari. La denominazione garibaldina è rappresentativa di un’epoca ben precisa: quella dell’Italia post-romantica in cui si va realizzando il sogno risorgimentale dell’unità nazionale.
La cornice francesina è sempre a forma di vassoio ed ha sia i lati che gli angoli decorati con fregi in pastiglia dai motivi floreali, piccoli riccioli e molto spesso reticoli sulle parti più lisce. Il nome di questa cornice deriva dalla sua terra di provenienza ( la Francia appunto) e dopo essere stata importata anche in Italia è stata rivisitata e realizzata con piccole varianti che non impediscono, comunque, di riconoscerne lo stile. Per tutto l’800 è stata prodotta, soprattutto in Francia, in tante varianti: doratura consumata con bolo sottostante a vista, laccatura a più colori sovrapposti o laccata bianca con tenui sfumature dorate sui rilievi. Questo modello di cornice è stato adottato dai pittori impressionisti per presentare i loro magnifci dipinti alle mostre dell’epoca; noi stesse abbiamo avuto l’onore di lavorare su una francesina che portava ancora, sul retro, l’etichetta con il nome dell’autore del dipinto ed il numero di catalogo, l’artista era Claude Monet.