Cornici moderne dall’animo antico
Le case dei giorni nostri sono spesso ricche di segni lasciati dal tempo: tracce di affreschi, pavimentazioni traballanti ma eseguite con le tecniche ed il gusto di secoli fa, strutture mosse ed articolate come in certi antichi conventi. Ove tutto ciò non si presenta entrano in gioco artigiani decoratori che, con la loro abilità e conoscenza, creano atmosfere difficilmente distinguibili da quelle originali. Ecco che si rende necessario studiare l’abbinamento degli arredi moderni e funzionali, indispensabili per la nostra vita quotidiana, con gli spazi di case ristrutturate ma sorte su piante spesso rimaneggiate nel corso dei secoli. Si vengono a creare, quindi, mescolanze di arredi antichi e moderni che si valorizzano a vicenda: i primi hanno quell’inconfondibile patina del tempo che li rende ogni giorno più preziosi, i secondi hanno alle spalle tecniche di lavorazione e ricerca dei materiali che li fanno spesso unici o firme di architetti e designer famosi in tutto il mondo.
La ricerca di nuove forme e sagome originali, ha portato i migliori artigiani a far comunque riferimento alle proporzioni antiche: ad esempio la sezione aurea.
Che cosa hanno in comune la disposizione dei petali di rosa e dei semi nelle mele, la forma a spirale di alcune conchiglie, i progetti di Le Corbusier? Per quanto strano possa sembrare, in queste realtà così disparate si nasconde (o è stato cercato) un numero particolare, una proporzione geometrica scoperta dai pitagorici, definita da Euclide, chiamata “divina proporzione”e in seguito, nell’Ottocento, “sezione aurea”. Sulla base di quanto esposto, anche i più raffinati artigiani dei giorni nostri seguono i canoni artistici e le misurazioni che stanno alle regole della sezione aurea: così come nel calcolare l’ampiezza di un passepartout in cartoncino per una stampa tanto per decidere le dimensioni di una specchiera rispetto al mobile sottostante.
Un aspetto che differenzia le scelte odierne da quelle antiche è il rispetto per l’ambiente. In passato non si faceva un uso così spropositato dei prodotti delle foreste: le lavorazioni prettamente artigianali, e quindi molto costose, erano prerogative di pochi. Con l’avvento della produzione industriale si sono ridotti i costi, ma lo sfruttamento incondizionato delle materie prime ha costretto i maggiori paesi che commerciano legname ad emanare leggi che obblighino a riforestare la zona sfruttata con altrettanti alberi. Si cerca,soprattutto, di sensibilizzare il consumatore affinchè scelga arredi e pavimenti prodotti con cascami di legno o suoi surrogati altrettanto validi per certe levorazioni: la laccatura e l’impiallacciatura.